Solemar Academy di Cefalù entra in ASILS.
Cresce il numero delle scuole ASILS in Sicilia con l’ingresso nell’Associazione dell’istituto Solemar Academy di Cefalù, fondato nel 1986. Ne abbiamo parlato con Valerio Gruessner, direttore del centro.
Perché ha aperto la Sua scuola? Solemar è stata fondata da mia madre, insegnante di italiano in Germania, e mio padre, pedagogista tedesco, in cerca di un rilancio esotico della propria vita. Il mio coinvolgimento al suo interno risale ai miei primissimi anni di vita, nei quali la presenza di studenti stranieri era continua all’interno della nostra famiglia. La scuola, sita inizialmente a Mongerbino, una località di mare vicino a Palermo, ha avuto in brevissimo tempo grande successo. Mi ricordo che, negli anni ’90, gli studenti erano talmente tanti che le terrazze sul mare delle loro residenze non erano più sufficienti ad ospitare i corsi. Così accadeva spesso che, mentre giocavo, mi ritrovavo gruppi di studenti che imparavano l’italiano nel giardino di casa nostra.
Da quanto tempo dirige la Solemar? Il mio impegno diretto inizia nel 2012. Mi ero appena laureato a Bologna e progettavo di svolgere un dottorato di ricerca in Canada o nei Paesi Scandinavi, quando mio padre mi propose di andare ad osservare da vicino la sede di Cefalù, aperta nel 2005, che versava in gravissime difficoltà economiche. La situazione era talmente complessa, che la direttrice aveva rassegnato le dimissioni e mio padre stava seriamente pensando di chiudere la scuola nonostante la stagione fosse in corso. Quasi per scherzo mi venne proposto di accompagnare la scuola fino alla chiusura autunnale e da quel momento non ho più “mollato” dedicandomi ad un serio programma di rilancio.
Quali sono gli aspetti più appassionanti del Suo lavoro? Durante questi 6 anni sono cambiati. All’inizio mi gratificava tantissimo osservare come i piccoli cambiamenti, la nuova tinteggiatura delle aule o l’acquisto di qualche mobile, riuscissero a cambiare in positivo l’atmosfera del nostro piccolo “nido”. Superato il problema della “sopravvivenza”, ho impostato il mio lavoro su due binari: gestire le attività quotidiane e pianificare una strategia di rilancio. Con l’approccio tedesco ereditato da mio padre mi sono posto alcuni obiettivi molto chiari da realizzare nell’arco di 10 anni: il riconoscimento della nostra struttura come ente formativo presso l’Assessorato, il rilancio del branding, l’ampliamento delle agenzie partner, il miglioramento della soddisfazione dei clienti, l’innalzamento qualitativo dei nostri percorsi formativi. È sempre stata una grande soddisfazione spuntare anno per anno gli obiettivi raggiunti. Entrare a far parte dell’ASILS corona la nuova fase della vita della scuola: l’azienda viaggia su solide basi e ho la fortuna di essere circondato da un team molto competente. Mi appaga molto vedere i miei collaboratori diventare sempre più autonomi ed efficienti al punto che la mia presenza giornaliera non è più indispensabile. Sono orgoglioso di aver formato una squadra che rema nella mia stessa direzione prendendo decisioni e assumendosi responsabilità.
Qual è stato il momento più emozionante vissuto con la Sua scuola? Rendermi conto, dopo appena 9 mesi dall’inizio del mio incarico, che la struttura che ospitava la nostra scuola non era in regola con le prescrizioni di legge in materia di sicurezza e agibilità. È stato un momento di grande incertezza perché, per continuare a lavorare, era necessario trovare una nuova struttura, cosa non semplice visti i costi da affrontare per mettersi a norma. Ma quando si crede fortemente in qualcosa e quando ci si impegna, i risultati arrivano. Come per magia, scoprii che si era liberata una struttura dove in precedenza c’era un asilo paritario. Insomma, la soluzione ideale per noi. Così, con grande impegno, nel 2014 abbiamo finalmente stappato una bottiglia di Champagne nella nuova sede festeggiando insieme a insegnanti, studenti, amici e parenti il nuovo inizio della scuola che da quel momento si è chiamata Solemar Academy. Davvero una bellissima sensazione di rinascita.
Qual è il momento più difficile che ha vissuto con la Sua scuola? Sicuramente i primi tempi sono stati durissimi: senza alcun training, mi sono dovuto inventare un ruolo e acquisire competenze che non avevo. Ho imparato in pochi giorni a gestire prenotazioni e studenti, ma è stato faticoso ritrovarmi all’improvviso a coordinare un gruppo di insegnanti che non mi conoscevano, avevano quasi il doppio dei miei anni e nutrivano qualche sospetto verso il nuovo arrivato. Nell’arco di due mesi ho dovuto assumere formalmente le vesti del datore di lavoro e questo ha inciso profondamente sul mio carattere e sulla mia attitudine al lavoro. Il momento, però, che ricordo con maggiore tristezza è l’inizio del 2016 quando è venuta a mancare Nuccia, l’insegnante con maggiore esperienza e il mio principale punto di riferimento. Ha lasciato un vuoto enorme, ma anche un grande sorriso e la carica di rinnovarci sempre.
L’accompagna il ricordo di qualche studente speciale? Mi tornano in mente così tante situazioni che potrei probabilmente scrivere un libro. I miei ricordi coinvolgono soprattutto i sentimenti dei nostri studenti perché la Sicilia è così, una terra che riaccende le passioni e riscalda i cuori. Sicuramente mi viene in mente la storia di Andrée, una nostra studentessa canadese, pianista e compositrice. Andrée passava un periodo di crisi d’ispirazione artistica e il suo viaggio in Sicilia aveva anche l’obiettivo di far ripartire la sua vena creativa. Frequentava il corso di Marco, un nostro insegnante con la passione del videomaking e che in quel periodo stava producendo un video sulla Sicilia. Un giorno, alla fine della lezione, Marco le raccontò del video e dei sentimenti di nostalgia e speranza che lo stavano accompagnando. Lei, scossa dalle sue parole, si avvicinò al pianoforte presente in aula e, con gli occhi chiusi, improvvisò un brano. Quel brano, registrato in uno studio musicale qualche settimana dopo, è diventato la colonna sonora di questo video .
Quali sono i Suoi progetti per il futuro? Qualche sogno nel cassetto? Sebbene abbia viaggiato molto, sono sempre più convinto che la Sicilia sia il posto più attraente del mondo. Non ho mai trovato un posto dove ci fosse una concentrazione così alta di bellezze naturali, storia, sole, arte, tradizioni, montagne, mare, buona cucina, calore umano, ospitalità, semplicità e curiosità. Uno degli obiettivi del mio lavoro è far sì che sempre più persone entrino in contatto con il bello che abbiamo da offrire e voglio farlo in maniera alternativa e innovativa. Sono convinto che la lingua italiana sia il veicolo ideale per far conoscere in modo autentico la cultura del nostro paese. La Sicilia merita di essere qualcosa di più di quello che è attualmente e mi auguro che la Solemar Academy possa diventare un vero punto di riferimento per le vacanze esperienziali in Sicilia. Spero che la scuola continui a crescere con gli stessi ritmi degli ultimi anni e che, proporzionalmente, migliorino anche i servizi che offriamo. Desidero che la Solemar diventi una struttura di vera eccellenza e che sappia dialogare con il territorio, promuovendone in maniera intelligente gli aspetti più autentici ed interessanti.